Osteoporosi

Quando l’osso diventa fragile e si rompe

Osteoporosi: si tratta, come suggerisce il nome, di una porosità dell’osso.

Una malattia caratterizzata sia da una riduzione della quantità dell’osso, sia da un’alterazione della sua architettura, ovvero della qualità. Questo porta a una maggiore fragilità con il conseguente rischio di fratture.

Le zone più colpite sono le ossa lunghe, come il femore, ma anche il polso, l’omero, la caviglia. E poi c’è la colonna vertebrale a rischio anche di schiacciamenti e “crolli”.

L’osteoporosi è causata prevalentemente dall’invecchiamento con un impoverimento progressivo dell’osso che si verifica senza sintomi. Se non viene ricercata con esami specifici, come la densitometria ossea, conosciuta come MOC, si diagnostica in occasione di una frattura, che può derivare anche da un trauma di lieve entità, come una piccola storta o una caduta accidentale.

Secondo i dati del Ministero della Sanità, colpisce in Italia circa 5 milioni di persone, di cui l’80% donne in post menopausa.

Tra i fattori di rischio ci sono quelli:

  • Non modificabili: l’età, il sesso (le donne hanno una minore massa ossea rispetto agli uomini e la riduzione degli ormoni sessuali, che si verifica con la menopausa, determina una più rapida e precoce perdita di massa ossea), la familiarità.
  • Modificabili: lo stile di vita. Ed è qui che entra in gioco la prevenzione.

Ecco 4 regole:

  1. Seguire una dieta varia ed equilibrata, confrontandosi col proprio specialista, per prevenire sovrappeso e obesità, mantenendo la circonferenza addominale (misurata a metà tra il margine inferiore della gabbia toracica e quello superiore delle ossa del bacino) al di sotto degli 88 cm per le donne e dei 102 per gli uomini.
  2. Mantenere uno stile di vita attivo per favorire il consumo calorico, una migliore funzionalità del cuore, dei polmoni, dei muscoli e delle ossa.
  3. Portare a tavola alimenti ricchi di calcio: 1 g di calcio al giorno e almeno 1,2 g in menopausa e dopo i 50 anni. Tra questi ci sono: i latticini; le verdure a foglia larga, come il cavolo; la frutta secca, come le mandorle, e fresca, come le arance; i legumi, come la soia; l’acqua con medio contenuto di minerali.
  4. La vitamina D è importante per fissare il calcio nelle ossa. La principale fonte è il sole (con protezione adatta al proprio fototipo). Per un eventuale supplemento occorre sempre rivolgersi al proprio medico.

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