Infarti

Quanti sono e perché insorgono

Quando si parla d’infarto bisognerebbe prima di tutto declinarlo al plurale con “infarti”.

Con questo termine al singolare si indica più comunemente l’infarto cardiaco, che interessa il tessuto muscolare del cuore o miocardio, e l’infarto cerebrale, chiamato anche ictus ischemico.

In realtà ne esistono almeno altri due che interessano rispettivamente i polmoni, come conseguenze di un’embolia, e l’intestino. L’infarto in generale coincide con il decesso o la necrosi di un tessuto o di un organo del corpo umano che non riceve un adeguato afflusso di sangue e ossigeno dalla circolazione arteriosa.

La causa più frequente, nel caso degli infarti cardiaci o cerebrali, è l’arteriosclerosi delle arterie che portano il sangue a cuore e cervello.

Quando un vaso arterioso non riesce a garantire il flusso necessario di sangue al corpo, o non è in grado di aumentarlo, i tessuti a valle del vaso iniziano a degenerare fino a provocarne l’infarto vero e proprio.

L’arteriosclerosi delle arterie è infatti una patologia che colpisce gli strati più interni delle pareti vascolari e può essere provocata dalla formazione di lesioni o placche ricche di grasso (colesterolo), cellule di parete in fase di proliferazione e cellule infiammatorie.

Questa patologia, anche se negli ultimi anni è emergente anche nella popolazione più giovane, rappresenta una malattia classica dell’età avanzata in cui emergono più spesso fattori di rischio quali ipertensione arteriosa (in circa tre pazienti anziani su quattro), diabete mellito (in circa il 15%), colesterolo alto e dislipidemia.

È stato dimostrato che il segreto nella prevenzione degli infarti è eseguire una diagnosi precoce che consente d’intervenire rapidamente.

Le patologie cardiovascolari prevalenti negli anziani sono dovute a una serie di fenomeni naturali come l’invecchiamento della struttura cardiaca, la fibrosi, con un conseguente irrigidimento del cuore e degenerazione del tessuto. Un genere di alterazioni che sono anche alla base di altre problematiche del sistema cardiocircolatorio come lo scompenso, le aritmie, le alterazioni delle valvole e l’ipertensione arteriosa.

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