I reni si ammalano in modo “silente”

I reni sono due piccoli organi a lato della colonna vertebrale, al di sotto della gabbia toracica. Quando si ammalano non svolgono più le funzioni di depurazione del sangue, filtrazione dei fluidi e produzione di ormoni. Il risultato è che le sostanze tossiche rimangono nel sangue e non vengono eliminate attraverso le urine. Il malfunzionamento dei reni è progressivo e può portare, nel tempo, a uno stato più o meno avanzato di malattia, l’insufficienza renale. Secondo gli ultimi dati diffusi in occasione della Giornata mondiale del rene, in Italia questa malattia ha una prevalenza che oscilla tra il 7 e il 10% della popolazione, interessando fra i 3 e i 5 milioni di persone. I soggetti più a rischio sono gli anziani (fino all’85% degli over 65 può soffrire di una qualche forma di malattia renale), i diabetici e gli ipertesi. Spesso, molte persone non si accorgono di essere malate finché i reni non smettono del tutto di rimuovere le sostanze di rifiuto. È per questo che la malattia renale viene definita “silente”. In ogni caso bisogna non sottovalutare segnali come stanchezza e debolezza, gonfiore a mani e piedi, difficoltà respiratorie (respiro corto), perdita di peso, vomito e nausea, frequenza aumentata o ridotta della minzione, con l’emissione di urine di colore scuro o caratterizzate da cattivo odore. Ma si tratta di segnali che possono restare poco evidenti, anche per molti anni, e i loro effetti si rivelano quando ormai la situazione è compromessa. La prevenzione quindi passa dai controlli, come per esempio gli esami del sangue, comprendendo la creatinemia, e delle urine, per la ricerca dell’albumina, che sono tra i marcatori più importanti del danno renale. E, nei casi sospetti, il medico provvederà ad accertamenti più mirati, come l’ecografia renale e una visita nefrologica.

4 consigli

  1. Attenzione al sale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un cucchiaino da caffè al giorno, tenendo conto anche del sale nascosto nei cibi come quello nei piatti pronti già cotti o quelli da cuocere.
  2. Non utilizzare sale iposodico senza il parere del medico: contiene cloruro di potassio e nell’insufficienza renale può portare a un aumento della concentrazione di potassio nel sangue.
  3. Bere in abbondanza, circa due litri di acqua al giorno. Sì anche a tisane e tè preparati in casa e non zuccherati.
  4. Evitare l’uso di farmaci non indicati dallo specialista, specie gli antinfiammatori non steroidei (Fans), per mal di testa, dolori ossei o articolari.

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